TEST: SELLA DIRTY NATIVE TEAM

Per il 2014 Selle San Marco, con il suo brand dedicato al mondo gravity Dirty, ha introdotto sul mercato una linea di selle dedicate all’enduro: la Native.

La linea si articola in tre selle, tutte con medesima misura della seduta di 277 mm x 131 mm ma con utilizzo di differenti materiali per il carrello:

– Native Pro: carrello in carbonio con anima in lega per un peso di 159gr;
– Native Team (oggetto del test): telaio in XSILITE per un peso di 199gr;
– Native One: telaio in Manganese per un peso di 225gr.

Dirty_Native_weightGrazie all’intercessione del distributore italiano 4guimp nella persona di Enrico GUALA, Selle San Marco ci ha gentilemente inviato in “redazione” una Native Team nuova di pacca da testare per tutta la stagione in quello per cui è stata pensata: le gare (ed uscite) di enduro. Detto fatto: l’abbiamo messa sotto torchio per più di 7 mesi in cui abbiamo affrontato quasi quindici gare di enduro in qualsiasi condizione meteo e adesso è venuto il momento di tirare le somme.
Non staremo a tediarvi con tutti gli acronimi delle soluzioni tecnologiche adottate da San Marco per la Native, ma andremo al nocciolo della questione: è veramente una sella adatta all’enduro?

La forma della sella è pressoché piatta, cioè tra punta e coda non c’è quasi dislivello; questo la rende abbastanza “neutra” come seduta, diciamo una via di mezzo che possa dattarsi un pò a tutti i tipi di fondoschiena (come ben noto, in linea generale in tema di sella, ogni fondoschiena è diverso dall’altro ed ognuno ha bisogno della sua sella). Anche le dimensioni sono abbastanza standard e questo non ha creato nessun tipo di problema nei tanti movimenti in sella che l’enduro richiede, tra fasi pedalate/rilancio e fasi di discesa, soprattutto durante le prove speciali.

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Avevo letto in giro da più parti che lo scafo era duro: nelle prime uscite è una caratteristica che ho notato subito anche io, ma che con l’andare del tempo non ho più notato e che non mi ha creato alcun problema. Anche nelle lunghe risalite sopra l’ora, non ho avuto particolari fastidi/indolenzimenti delle parti basse. Intendiamoci: questa è una sella che va montata su bici dalla sospensione posteriore generosa, diciamo 140mm – 160mm ed è fatta per essere “abusata” sia come utilizzo che come condizioni di utilizzo, per cui, a mio avviso, deve essere “dura”. Certo, non la consiglierei da mettere su una front da XCO, ma ripeto, io non ho avuto alcun problema con questo aspetto.
D’altronde non si può aver tutto: con un peso di soli 199gr (nella versione Team) renderla meno dura avrebbe significato anche aumentarne il peso con l’utilizzo di un maggior strato di foam.

Ottima idea gli inserti bianchi in Ultradrive che facilitano il mantenimento della seduta durante le fasi pedalate (anche col bagnato) e gli inserti nelle parti sul bordo posteriore per limitare l’usura.

La nostra Native Team dopo 7 mesi di intenso utilizzo si presenta ora così:

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Dirty_Native_2Certo, non è più intonsa (o meglio, non è più intonsa ai lati ma è ancora perfetta nel resto), ma vi assicuro che per quello che le ho fatto passare tra fango, acqua, polvere, cadute rovinose etc. ha resistito alla grande; tant’è che lo scafo, nonostante le numerose botte che ha preso durante i miei ormai consueti voli in gara, è ancora perfetto (tanto per interderci l’anno scorso in qualifica alla Megavalche la sella non aveva resistito; manco a dirlo, sostituita con una nuova di un’altra marca per la finale, avevo rotto anche quella…stessa cosa mi è successa quest’anno al SellaRondaHero: caduta rovinosa e sella rotta nello scafo e nel carrello…posso dire di essere un buon tester per le selle?). Cè anche da dire che, essendo io molto alto e con bacino abbastanza largo, avrei avuto bisogno di una seduta più larga dei 131mm della Native: in questo modo i bordi si sarebbe usurati molto meno.

Per concludere e rispondere, quindi, alla domanda iniziale, possiamo dire che sì, la Native Team è perfetta per l’utilizzo per cui è stata pensata: l’Enduro. Il prezzo di 89,9 euro ne fa anche un prodotto dall’ottimo rapporto value for money.

Per maggiori informazioni

http://www.dirtysm.com/

http://www.4guimp.it/bike-equipment/dirty.html

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