EWS #4 La Thuile: Damien Oton firma la prima, La Moseley si conferma
L’anno scorso lo avevamo conosciuto di persona a Punta Ala, in occasione della prima EWS della storia della mountain Bike Gravity.
Allora correva, in pratica da privato, con una Caminade e, ai più, era sconosciuto. In realtà Oton in Francia (e dove senno’?) ha già vinto un discreto numero di gare di enduro ed è uno degli specialisti delle Maxiavalanche. Quest’anno, con il nuovo tema Devinci Alltricks sta facendosi notare per gli ottimi risultati nell’EWS: dopo il secondo posto nella tappa di Valloire continua la scalata e vince la tappa de La Thuile.
Questa tappa, organizzata da La Thuile MTB con il supporto della collaudata macchina del Superenduro, è stata a detta di molti una delle migliori, se non la miglior gara fin qui disputata nel 2014. Una gara dura, con sei speciali su tre giorni, ambientata in quel meraviglioso anfiteatro alpino che è La Thuile.
Peccato per il tempo, che sono a metà della seconda giornata ha lasciato spazio al sole. D’altronde è stato un luglio autunnale e così è andata. Ciò non toglie che l’evento sia stato gestito, vissuto e celebrato nei migliori dei modi possibili.
Se tra gli uomini, giunti alla quarta tappa si sono visti quattro vincitori diversi, tra le donne la mattatrice è ancora una volta Tracey Moseley (TMO Racing Trek Factory) che con tre vittorie di speciale si porta a casa la terza vittoria di tappa di questo 2014.
A cercare di limitarla il duo francese composto da Anne Caroline Chausson (Ibis), che vince due speciali, e Cecile Ravanel (GT Pulse), che ne vince una.
Il distacco tra queste tre in classifica generale, che hanno la stessa posizione ottenuta a La Thuile, è davvero ridotto. Con ancora tre tappe da correre ci sono solo 300 punti che le separano. Vittoria finale quindi più che mai indecisa.
Se tra le donne la classifica è aperta, tra gli uomini è apertissima. I primi tre sono infatti in soli 150 punti. Jared Graves (Yeti Fox) mantiene la testa della generale ma sembra un po’ sottotono. Ha vinto a Valloire, è vero, ma senza imporsi in nessuna speciale. A La Thuile, se può dirsi sottotono, vince l’ultima speciale, dopo un weekend di gara massacrante, e ottiene due secondi posti ma chiude alla fine in quarta posizione. A questo punto Oton lo insidia con soli 30 punti di distacco.
Oton è l’ennesimo prodotto dell’enduro francese, che quest’anno sta mettendo sempre almeno un transalpino sul podio e ha vinto tre gare su quattro: la prima con Jerome Clementz (Cannondale Factory) e la seconda con Nico Lau (Cube). Partito un po’ come una wildcard di questa stagione ha segnato un passo davvero interessante a Valloire, ma anche in Scozia aveva dato segnali di forma esaltanti. In Val d’Aosta passa dallo status di Wildcard allo status di uno di quelli da battere.
Un altro francese che sta crescendo è Francois BaillyMaitre (BMC Factory) che durante le tre prove precedenti aveva sempre avuto degli acuti notevoli sulle singole speciali, ma poi incidenti o problemi tecnici lo avevano smepre tenuto lontano dalle zone del podio. Anche a lui l’aria di alta montagna e delle pendici del Monte Bianco gli ha portato bene.
Chiude infatti al secondo posto, subito davanti a Joe Barnes (Canyon Enduro Factory) lo scozzese che, in mancanza di Fabien Barel, fa da uomo di punta del team tedesco. Dopo il terzo posto del Tweedlove Festival, la sua voglia di scalare i gradini del podio deve essere tanta.
La prima delle due gare italiane dell’Enduro World Series (la seconda sarà la gara finale del circuito a Finale Ligure a ottobre) è stata comunque molto contesa tra gli uomini, con distacchi che come una fisarmonica si sono allungati e accorciati costantemente tra le prime posizioni per tutto il weekend. Posizioni, tra l’altro, riscoperte da rider diversi fino all’ultimo.
Oton vince le prime due speciali del sabato. La bellissima e lunghissima Superkappa con i suoi 16 minuti e passa per raggiungere il fondo valle di La Thuile, partendo dalla cima del Belvedere con 1000mt di dislivello, e, sul versante opposto della vallata, la speciale delle Miniere.
Ma a Renè Wildhaber (Trek Factory) basta vincere la terza speciale del primo giorno, la Piloni Alti di gara per chiudere davanti a metà gara. BaillyMaitre è in terza posizione e in quarta troviamo Nico Lau.
La mattina dopo si riparte dalla Superkappa e questa volta Barnes a imporsi con dieci secondi su BaillyMatre. E qui iniziano a mescolarsi le carte con alcuni rider che recuperano e altri che iniziano a perdersi.
La quinta speciale, la Piloni Alti, getta ancora più caso nella classifica: vince Martin Maes, il Junior non più Junior del team GT Factory, e Jared Graves si sveglia e chiude secondo recuperano un po’ di posizioni rispetto al settimo posto del sabato sera. Oton finisce nono ma non perde tantissimo.
All’ultima speciale sono ancora Graves e Maes, questa volta a parti invertite, a cercare di battere il ritmo. Ma ad Oton basta chiudere in quarta posizione per vincere la gara. Dopo un’ora e 12 minuti circa, sommando i temppi di tutte le speciali, tra Oton, BaillyMaitre e Barnes ci sono solo 5 secondi!! Quando si dice una gara tirata…
Tra gli italiani manca un Lupato, con Alex impegnato alla Megavalanche, ed è sempre un Lupato a fare da leprotto alla banda degli enduristi nostrani. Denny (FRM Factory) chiude al 42esimo posto con un picco alla 34esima posizione nella terza speciale del sabato.
Dietro di lui, staccato di circa 12 secondi e in 44 esima posizione Davide Sottocornola (Cicobikes DSB Santacruz) che nonostante al sabato sera dica di non riuscire a spingere a dovere chiude con due speciali nei top 30: una al 30esimo e una al 27esimo. Bravo Davide!
Il terzo italiano è Vittorio Gambirasio (Officine RedBike) che finisce in 53esima nonostante la gara per lui non inizi nel migliore dei modi: il sabato mattina dopo circa i primi 30 rider, in cima alla SuperKappa ha iniziato a piovere e grandinare, decisamente non il massimo per mantenersi caldi in vista della discesa!
In 59esima posizione Manuel Ducci (Ibis Life Cycle) che dopo Madesimo si toglie il tutore alla gamba destra ma corre ancora in un piede flat e uno a sgancio. Sta recuperano ma non riesce ancora a sforzare al 100% la caviglia, infortunata in Scozia. Si consola però del prototipo di Ibis con cui fa la gara.
Il sesto italiano, ma è un sanmarinese, è Nicola Casadei, che chiude 61esimo. Reduce dall’11esimo posto dell’European Enduro Series di Flims, Nicola si piazza davanti a Matteo Raimondi (Cicobikes DSB Santacruz).
Michele Destefanis (Alpina Bikecafè) tiene bene nelle gare in altura e si mette dietro di una posizione il nostro Francesco Fregona, che chiude 69esimo.
Non me ne vogliano ora gli altri italiani ma sono 70 in gara (più 10 ritirati) e citarli tutti è impossibile. Cito invece Alessandro Levra (Alpina Bikecafè) che chiude al secondo posto nella gara degli Junior. Complimenti ad Alessandro che sta crescendo davvero bene!
Le nostre ragazze chiudono intorno alla 20esima posizione con Laura Rossin (DremTeam Genova) a tirare il gruppo subito davanti a Valentina Macheda (Ibis Life Cycle).
Chiara Pastore (Cicobikes DSB Santacruz) al 23esimo e Gaia Ravaioli (Bike O’Clock) 30esima. Cito anche Lousie Paulin, leader del circuito Superenduro e italiana di adozione che invece si piazza al 15esimo posto, enduro mamma power!
Adesso, dopo una settimana di pausa, il circus enduristico si sposta in Colorado e Canada per le due tappe nordamericane. Chissà se in queste due gare si decideranno le sorti del circuito EWS?
Lo scopriremo tra un mesetto circa, nel frattempo mi preoccuperei di organizzare il prima possibile un giro sui trail di La Thuile, che per una volta sono riuscito a gustarmi anche io girando con fotocamera in spalla tra una PS e l’altra. L’appetito vien mangiando e non vedo l’ora di tornarci!
Ecco le classifiche degli uomini:
Quelle delle donne:
E le classifiche del circuito:
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