LONG TERM TEST: TANANAI BY SPADA
Vi avevamo anticipato qui che alla preview delle ruote Tananai by Spadabike, sarebbe seguito il test di lunga durata. Eccolo finalmente.
Analisi statica
Riprendiamo brevemente le caratteristiche tecniche di queste ruote in versione “special”.
Le ruote sono in formato 26″ (ma sono disponibili anche in formato 27,5″ e 29″) e sono composte da:
– cerchi Stan’s No Tubes ZTR Arch Ex, con canale interno da 21mm (con l’ausilio del nastro sono tubeless compatibili);
– mozzi forgiati industrialmente ma poi lavorati e completati da SPADA personalmente, per migliorarne scorrevolezza e tenuta agli agenti esterni, adattabili a qualsiasi formato compreso XX1; angolo di ingaggio 11°;
– 16 + 16 raggi Sapim Force (2,18 mm – 1,8 mm – 2 mm) lato disco all’anteriore e lato cassetta al posteriore;
– 16 + 16 raggi aero (piatti) prodotti da Alpina Raggi su specifiche di SPADA stesso, lato dx all’anteriore e lato disco al posteriore;
– nipples in ergal rossi.
Il peso delle ruote così composte – comprensivo di nastro (nastro speciale fatto fare direttamente da SPADA) e valvole – è:
– 769 gr per l’anteriore (perno da 20mm);
– 900 gr per il posteriore (perno da 12 mm, battuta da 142 mm).
Dicevamo che la nostra versione delle Tananai è “special”: tale termine è da attribuirsi al tipo di raggi utilizzato; infatti, troviamo i Sapim Force (data la loro maggior robustezza), collocati dove si sviluppano le maggiori forze (lato disco all’anteriore e lato cassetta al posteriore) mentre per il resto si sono utilizzati raggi aero estremamente leggeri. La versione normalmente proposta da SPADA – denominata Enx – prevede, invece, tutti raggi aero, per un peso che si assesta a circa 1640 gr.
Ricordiamo che i mozzi sono configurabili in pressochè tutti i formati di perno e battuta oggi esistenti.
Come girano
Le ruote sono state utilizzate su una bici da enduro da 26″ da 160+160mm di escursione: hanno affrontato 6 gare di enduro e 2 Downhill Marathon (Megavalanche e Mega2RX di Cervinia), oltre che le normali uscite di divertimento/allenamento, di cui la maggiorparte, purtroppo per noi (o per fortuna, se si considerano le condizioni climatiche avverse una determinante per valutare la bontà della durata di un prodotto come le ruote) in condizioni di fango/pioggia.
Diciamolo subito: in un mercato delle ruote sempre più invaso e “dominato” da ruote factory (ovvero quello ruote montate con componenti ad hoc e fuori standard, realizzati tutti dalla singola casa produttrice), la notra scelta di affidarci – come racing team – a delle ruote assemblate è risultata vincente.
Le Tananai si sono rivelate robuste ed affidabili, ma soprattutto molto scorrevoli. Ecco, se proprio dobbiamo scegliere una caratteristica peculiare, la scorrevolezza è quella che ci ha colpito maggiormente: sarà per le lavorazioni manuali che Corrado SPADA fa ai mozzi di origine industriale, o sarà proprio per la bontà di questi ultimi, ma le ruote scorrono che è un piacere. Sono lontani i ricordi di ruote i cui mozzi ci costringevano a fermarci nel bel mezzo di una discesa a causa del registro dei cuscinetti che si allentava; o di ruote che, proprio per ovviare a tale inconveniente, andavano strette troppo nel registro, pregiudicandone così la scorrevolezza.
La scorrevolezza percepita, rispetto ad altre ruote cha abbiamo alternato sulla nostra bici, al contrario di quello che si potrebbe pensare, l’abbiamo colta anche e soprattutto in salita…strano a dirsi, ma si ha davvero l’impressione di salire meglio.
Per quanto rigurda la robustezza, nulla da eccepire: i cerchi Arch Ex, nonostante il loro peso di circa 430gr, si sono rilevati molto affidabili. Quest’anno è stata la nostra terza partecipazione alla Megavalanche dell’Alpe d’Huez ed è stata la prima volta che siamo tornati a casa con i cerchi ancora integri, nonstante la Mega sia notoriamente una gara “tritaruote” e nonostante il nostro peso (sfioriamo i 90 kg in assetto da battaglia…); gli altri anni siamo sempre tornati con bozze di ogni genere, addirittura ne abbiamo contate otto su un solo cerchio di una nota marca di ruote factory. Crediamo che, oltre alla robustezza in sè del cerchio, parte del merito vada anche al profilo dello stesso: se ci fate caso, tutti i cerchi Stan’s hanno un’altezza molto contenuta (15,6mm nel caso degli Arch Ex) aspetto che, unitamente al peculiare labbro “basso”, ne rende più difficile gli impatti.
Apprezzabili anche la precisione di guida che offrono su terreni molto sconnessi, così come la reattività, il cui merito va alla citata scorrevolezza ed alla rigidità complessiva (e, ovviamente, al basso peso in zona periferica).
Segnaliamo, infine, che non abbiamo mai dovuto provvedere a nessuna centratura delle ruote (in tutta onestà pensiamo – al di là della bontà del prodotto – di essere stati particolarmente fortunati), nemmemo dopo i primi utilizzi in cui, come solitamente accade con ruote assemblate, si manifesta una leggera scentratra di “assestamento”.
Conclusioni
Si sarà capito, a noi queste ruote sono piaciute ed hanno dato soddisfazione.
Crediamo che le ruote assemblate con componentistica di valore e da mani esperte (e quelle di SPADA sono tra le più esperte in questo senso: la riuscita di una buona ruota assemblata non la fanno solo i singoli componenti di qualità, ma anche l’assemblaggio inziale con i “dovuti crismi”) abbiamo ancora molto da dire: innanzitutto, rispetto alle ruote factory, tutti i componenti, dai cerchi ai nipples passando per i raggi, sono standard e di facile reperibilità, senza quindi dover spendere un capitale magari per sostituire un cerchio factory rotto. I 32 raggi, a confronto di ruote da enduro che ne hanno solo 24, benchè sovradimenionati, garantiscono un’ottima rigidità laterale ed un’ottima affidabilità.
Non ultimo il prezzo: 520 euro di listino per un paio di ruote così, rappresenta davvero un eccellente rapporto qualità/prezzo.
Problemi riscontrati
L’unico problema riscontrato è stato un cuscinetto del mozzo anteriore che si è bloccato a causa di un’infiltrazione d’acqua dopo tre gare in condizioni di fango/pioggia e relativi lavaggi con alta pressione (non ne consigliamo l’utilizzo indiscriminato). Può capitare. Comunque la sostituzione è di una banalità disarmante anche per mani poco esperte, così come è facile fare manutenzione al mozzo posteriore. Anche questo un plus da valutare in sede di acquisto.
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