Made In Italy: Extreme Shox
Tutto ha avuto inizio da una Citroen Saxo Super 1600 Loeb Edition, si potrebbe dire.
In realtà Franco Fratton, deus ex machina di Extreme Shox, ha iniziato più o meno 40 anni fa la sua strada. Ingegnere di Verbania, residente a lungo in Inghilterra e ora operativo nel vicentino, a partire dagli anni ’70 ha lavorato in Fox, poi in Ferrari, Lotus e poi, a inizio anni ’90, ha fondato la Dynamic Suspension, azienda che tra le tante cose ha vinto 8 titoli mondiali rally sulla macchina di un certo Sebastian Loeb.
E’ proprio l’Inghilterra che ha portato Extreme Shox alla ribalta delle luci, complice un articolo uscito su Dirt Magazine nella primavera del 2014 in cui l’azienda è stata rivelata al mondo e, forse, anche agli italiani. Oddio, alcuni italiani, soprattutto qualche vicentino che viaggia forte in discesa già la conosceva e probabilmente aveva anche assaggiato i prodotti realizzati a Castegnero, così come la banda 3 Stars, il team di giovani downhiller che risiede in zona.
Ma veniamo al succo di questa nostra nuova incursione nel Made in Italy delle ruote grasse. Franco Fratton è uno che ha lavorato nel mondo delle sospensioni da sempre, girando in furgone, dai tempi di Fox, da una gara all’altra di motocross, “duellando” nei pit con un altro guru, anche lui in giro in furgone, del calibro di Kent Ohlins (sì, quello della Ohlins).
Poi l’avvento delle moto giapponesi, e relative sospensioni, nel mercato mondiale (mmh, questa l’ho già sentita da qualche parte) ha ridimensionato un po’ Fox e allora Franco entra in Ferrari. Qui si dedica alle sospensioni da F1 e per il gruppo si occupa anche di Lancia nel mondo rally fino alla fine degli anni ’80. Una veloce parentesi in Lotus per le sospensioni delle vetture da strada e quelle da Formula 1, per poi iniziare la propria personalissima avventura con la nascita, come scritto sopra, di Dynamic Suspension. Anni di successi a livello mondiale.
Made in Italy: Extreme Shox Part 1 – Franco Fratton from WeekendWheels on Vimeo.
Venduta l’azienda ad un gruppo canadese, inizia la carriera da consulente. Tra le varie collaborazioni quella con Extreme Shox di Castegnero, Vicenza, che sfocia con l’ingresso in azienda nel 2007 e con l’inizio della produzione di ammortizzatori per moto cross e altre applicazioni. Extreme Shox è un’azienda di una decina di persone che si occupa di progetti per l’ambito performance, quindi gare, ma anche di prodotti per l’uso quotidiano, come i componenti per una nota marca di attrezzature per palestra.
Poco più di due anni fa Franco riceve una telefonata dall’Inghilterra. E’ Dave Garland, meccanico ufficiale del team Giant Factory (e di Danny Hart) e uomo dai lunghi percorsi nel mondo delle competizioni sportive anche e soprattutto motoristiche, che ha appena acquistato una Citroen Saxo Super 1600 a cui mancano però le sospensioni originali, Dynamic Suspension. Franco le può rifare e tra una chiacchierata e l’altra, tra un “io mi ricordo di te” e un “io invece no”, si arriva al “ma non hai mai pensato di fare ammortizzatori per biciclette?”.
Made in Italy: Extreme Shox Part 2 – L’idea della MTB from WeekendWheels on Vimeo.
Il progetto che ne discende è un ammortizzatore derivato dall’esperienza decennale nei motori e che di questi ne mantiene sostanzialmente la costituzione. In una parola: semplice. Un pistone bello robusto in grado di sostenere la bici. Uno stelo in acciaio perchè, a meno di fare prodotti specifici per applicazioni mirate e in pochi esemplari, di meglio non ce n’è. Le regolazioni delle alte e delle basse velocità di compressione che sono totalmente staccate dalla regolazione del ritorno e viceversa. Isteresi quasi nulla. Poca, pochissima aria.
Quanti PSI ci sono nei vostri ammortizzatori?
Made in Italy: Extreme Shox Part 3 – Le caratteristiche dell’ammortizzatore from WeekendWheels on Vimeo.
A proposito dell’isteresi, ecco un piccolo approfondimento dello stesso Franco presentato in maniera così semplice che non posso fare a meno di ringraziarlo per avermi chiarito le idee.
Made in Italy: Extreme Shox Part 4 – L’isteresi from WeekendWheels on Vimeo.
La nostra visita in Extreme è nata dall’incontro tra Michele e Nicola Berti, che non è l’ex calciatore ma una delle anime del movimento downhill nel vicentino e araldo di Extreme, alla Maxi di Cervinia. Qui, tra le varie chicche, è stata anche discussa la tipologia di molle che Extreme Shox produce, delle molle particolari la cui “invenzione”, come spesso accade, è legata ad un problema emerso in uno dei numerosi progetti dell’azienda. Sono molle in acciaio, con il filo (lo spessore dell’anello per dirla maccheronicamente) decisamente più sottile rispetto alla media di mercato e che pesano quasi quanto una molla in titanio.
Funzionano talmente bene che pare ce ne siano state in giro almeno un paio, se non di più, in coppa del mondo downhill 2014. No, non è detto che siano per forza i rider Giant.
Made in Italy: Extreme Shox Part 5 – La molla Extreme Shox from WeekendWheels on Vimeo.
Per essere uno che è appena entrato nel mondo delle biciclette, Franco Fratton è uno che non si è fatto sfuggire nulla. Da una parte l’esperienza con le sospensioni e la dimestichezza che ne deriva, da una parte il supporto di Dave Garland, come uomo di prodotto ma anche di marketing, in ambito gare e non solo si intende, e dall’ultima parte anche la capacità di cogliere quelli che sono i trend soprattutto in ambito gare.
Made in Italy: Extreme Shox Part 6 – Extreme Shox e l’aria from WeekendWheels on Vimeo.
Dalla giornata in Extreme ne sono uscito sbalordito e con un sacco di dubbi in meno sul mondo delle sospensioni. E’ stata incredibile la semplicità con la quale Franco ci ha spiegato il progetto dell’Arma e dello Storia, i nomi dell’ammortizzatore rispettivamente da downhill e da enduro, nome volutamente cattivo il primo e più “italico” il secondo. E di “italico” in questi prodotti c’è tanto, anzi tutto: dalla progettazione alla realizzazione, gli ammortizzatori Arma e Storia sono 100% Made in Italy a km zero. Non siamo entrati in dettagli tecnici e quando lo abbiamo fatto la spiegazione è stata quella di un maestro ai bambini delle elementari: chiara e intuitiva.
Ci sono state discussioni sulla effettiva valenza di alcuni prodotti oggi sul mercato globale, alcune chicche e informazioni top secret (che prometto di diffondere solo sotto lauto compenso), ma solo per fare il quadro della situazione.
Inutile per me addentrarmi in dettagli per cui la lamella X permette di interagire tramite la lavorazione Y con la valvola Z. Non è questo il motivo per cui siamo andati a trovare Franco Fratton e Extreme Shox. Il motivo è la volontà di raccontare una storia e i motivi e le persone che hanno fatto iniziare questa storia, volendo usare un’espressione altisonante, puramente italiana.
Vi devo dire la verità, e spero non me ne vogliano Franco e Nicola, la cosa che mi ha più affascinato è stata la questione delle molle. Questi di Extreme hanno “creato” un problema su un progetto, lo hanno risolto e nel farlo hanno creato un prodotto, questa loro molla, che di fatto dà del lungo a tutti gli altri produttori e, diversamente da tutti quelli che producono molle che vanno di 50 libbre in 50 libbre, hanno fatto fatto molle che vanno di 25 libbre in 25 libbre… Per me è una cosa eccezionale!
Made in Italy: Extreme Shox Part 7 – Conclusione from WeekendWheels on Vimeo.
Per concludere le informazioni sul prodotto, l’Arma e lo Storia avranno un prezzo al pubblico sugli 800 euro, prezzo che comprende un ammortizzatore e la molla montata più un’altra molla. Le due molle sono spiegate con il fatto che gli ammortizzatori Extreme lavorano, a parità di bici, con una molla più soft rispetto alla media, per cui l’azienda ha deciso di dotare gli ammortizzatori in vendita con una ulteriore molla, più dura, nel caso quella suggerita non sia di gradimento per il cliente.
Per lo Storia, la versione da enduro, stanno lavorando su un blocco della corsa (per la pedalata) che dovrebbe portare il costo a 870 Euro.
Per maggiori informazioni sul prodotto potete leggere il nostro test, effettuato sui sentieri intorno all’azienda e visitare il sito www.extremeshox.com
Se volte rivedervi il video integrale, eccolo qui: