Pro Bikes: la Transition Covert di Andrea Bruno
Anche se con un po’ di colpevole ritardo rispetto allo svolgimento della Superenduro Sprint di Priero di giugno, un approfondimento lo merita la bici, una Transition Covert utilizzata dal vincitore, Andrea Bruno.
Innanzitutto il dato più interessante, il peso: 12,8 kg circa con pedali. Davvero notevole.
Veniamo ora al montaggio.
Telaio: Transition Covert alluminio
Forcella: Marzocchi 44 Micro Ti STA
Ruote: Fulcrum Red Metal Zero XRP
Gomme: Kenda Nevegal 2.1 SCT all’anteriore, Happy Medium 2.1 UST al posteriore
Andrea ha poi utilizzato una calotta sterzo inferiore della FRM con stack maggiorato, oltre che speciali boccole eccentriche nell’ammortizzatore: tutto questo per recuperare un po’ di angolo di sterzo rispetto alla configurazione standard della Covert con forcella da 160mm, visto la minore lunghezza della 44 rispetto alla 55 che di solito usa. Insomma, una bici davvero particolare ed inusuale per le gare di enduro: su percorsi come quelli di Priero però – dove di tecnico e rotto c’è poco e dove regna il flow – si è rivelata davvero azzeccata, consentendo ad Andrea di tornare alla vittoria con ampio margine. Chissà se vedremo di nuovo questa configurazione in altre gare.
Questa scelta del campione piemontese non fa altro che attestare come l’enduro si presti a diverse interpretazioni anche in fatto di scelte di componenti e di telai. Se si pensa, inoltre, a tutte le enduro in carbonio che stanno uscendo sul mercato (non ultimala Covert della stessa Transition) che con certi montaggi possono davvero raggiungere pesi che fino a qualche anno fa erano di esclusivo dominio delle bici da xc race… Se poi ci mettiamo anche le altre novità che le case stanno presentando per questa disciplina (Sram in testa con l’XX1 ed il Monarch elettronico) si capisce come il mondo enduro sia davvero in fermento ed in continua evoluzione, con vista diretta sull’esordio della Coppa del Mondo UCI del 2013…