Questioni di peso

Dieci, quindici anni fa era il periodo dei cancelli. Bici da discesa più in ghisa che in carbonio con componenti abbinati di ugual peso.

Poi è esploso l’enduro, dove, nel dibattito di chi lo voleva disciplina per chi pedala e chi per chi va forte in discesa, le bici arrivavano a pesare come quelle da crosscountry, o quasi. E stiamo parlando di non più tardi di cinque (5!!!) anni fa.

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Alla fine si è affermato il carbonio che, nonostante sul peso secco di un telaio incida relativamente poco rispetto al caro vecchio alluminio, è sul resto dei componenti che regala risparmi di peso. Mettiamoci anche le sospensioni ad aria e il peso è fatto.

Negli ultimi, ultimissimi anni, più o meno due o tre, inversione (o diversione o distorsione?) di tendenza. Il tema riguarda principalmente il mondo dei pro e delle competizioni, ma sappiamo tutti bene quanto il biker della domenica sia soggetto a queste ‘mode’.

Nella downhill, complice il miglioramento dei materiali di produzione e della progettazione delle cose (anche se non so bene quali) il peso si è abbassato in media di 4 kg, dai 21 di media a circa 17. Poi ovviamente alcune versioni da più o meno mezzo stipendio all’anno scendono anche sui 13, tipo questa:

Alcuni sostengono che il calo di peso sia dovuto anche alle piste meno dure, più scorrevoli e soprattutto pedalabili (vedi Sud Africa e Australia) altri al miglioramento di alcune sospensioni ad aria, altri ancora non gliene frega particolarmente. Anche perchè non era, non è e non sarà raro trovare delle sospensioni con scritto ARIA ma con all’interno l’esatto contrario…

All’opposto, la disciplina gravity più pedalata sta proponendo mezzi più pesanti. O meglio, i rider stanno facendo diventare il loro mezzi più pesanti.

Se alcuni ritrovati tecnici sono necessari nel nome della performance atletica e meccanica, altrimenti detta come percorsi più lunghi con escursioni e geometrie ‘ridotte’, altri non mi convincono del tutto. Oddio, ripeto, in ambito competitivo e professionale ne intuisco l’utilizzo e l’utilità. Ma la domenica, signori miei, la domenica mi spiegate che ce fate con 2 KG circa di roba in più sulla bici?

Vediamo come si compongono questi 2 KG ulteriori. Partiamo dalle ruote, ormai hanno dentro più lavorati del petrolio (ma su questo non sono sicuro al 100%) che aria, ed è uno sport ‘green’. Salvano la ruota, il cerchio, in gara, soprattutto se è una gara di enduro, ma la domenica portatevi dietro la camerina d’aria che è più semplice no? E poi la bici vi pesa meno se dovete caricarla sul furgone o sulla seggiovia…

A proposito delle camere d’aria, e alla faccia delle un tempo schifate camere da DH, insieme a tutta una serie di oggetti sconosciuti ai più (quanti di voi usano lo smaglia catena, dai, siate onesti?), vengono infilate letteralmente in ogni orifizio disponibile della bici: sterzo, tubo obliquo, movimento centrale, chiappe, e chi ne ha più ne metta.

Non scordiamoci infine che, per chi fa enduro, ormai l’ammo a molla è ultra necessario anche per bere la birra al bar sotto casa perchè è ‘più sensibile e mi trovo meglio’ e il gioco è fatto un’altra volta.

Quindi, in pratica, ci sono due bici di peso più o meno uguale dove una, da discesa, più scarna è meglio è, l’altra, anche da salita, è carica come un mulo. C’è qualcosa di distorto?