Rider Report: SUPERENDURO EXPERIENCE #1 – COGGIOLA
Il nuovo circuito SuperEnduro Experience (le Sprint dello scorso anno in sostanza, con qualche novità) è iniziato nella località – ormai storica – dove era incominciato lo scorso anno: Coggiola; purtroppo però è anche iniziato come era finito lo scorso anno a Palazzuolo sul Senio: pioggie abbondanti che hanno segnato profondamente gli splendidi trails.
Ormai vi sarà chiaro che a me il fango non piace, sicuramente per via della mia non eccelsa tecnica di guida; tuttavia, il sabato, armato di buona volontà ed in compagnia del compagno di avventura Giorgio RIGHI, ci buttiamo a capofitto nelle discese di Coggiola sotto l’acqua battente. D’altronde inutile stare fermi ed all’asciutto se il giorno dopo, pioggia o non pioggia, il terreno sarà fangoso ed insidioso. Meglio cercare di prenderci un minimo le misure. Alla fine della giornata collezioniamo otto discese e devo dire che non mi sono nemmeno trovato troppo a disagio. Onestamente credo che parte del merito vada alla mia Banshee Prime e soprattutto al fatto che è da 29″: anche se non avevo gomme specifiche da fango (per enduro ancora non se ne vedono in giro) la maggiore impronta a terra delle 29″ credo aiuti molto in questi terreni difficili.
Ormai sono quasi le sei del pomeriggio, rimettiamo in sesto noi e le bici (entrambi abbiamo completamente finito le pastiglie anteriori, frenavamo metallo su metallo!!), mangiamo e ci accomodiamo nell’edificio delle scuole medie nel centro di Coggiola, per le premiazioni del circuito Sprint 2013. Giorgio primo ed io terzo di categoria SE5: bello salire sul podio con un amico (e belli anche i premi!).
Andiamo a letto nel furgone di Giorgio, con la pioggia che ticchetta sul tetto: rumore che ci farà “compagnia” praticamente tutta la notte…
E così come la giornata era finita, rincomincia: pioggia. Prepariamo dei vestiti di ricambio da sfruttare eventualmente durante il CO dopo ps2 ed un pò rassegnati a prendere acqua e freddo, aspettiamo il nostro turno. L’organizzazione decide di far slittare la partenza e mai mossa fu più azzeccata: nonostante il freddo ed il cielo plumbeo, smette di piovere, circostanza che, fortunatamente, ci accompagnerà tutta la gara. Se è vero che da un lato faremo la gara all’asciutto, è altrettanto vero che dopo tanta pioggia i percorsi inizieranno ad asciugare ed il terreno diventerà più pesante e si scaverà di più. D’altronde si sa, la pioggia “lava”. Amen, mi dico: anche se non ho gomme da fango specifico, meglio non prendere acqua nelle tre risalite che ci aspettano.
Partiamo: me la prendo con comodo che tanto i tempi di risalita sono belli laschi. Due chiacchiere con i compagni di risalita ed in un attimo siamo su. Ci fermiamo un pò al ristoro perchè siamo un pò in anticipo e non è bello starsene fermi a prendere del freddo. La ps1 è la speciale che mi piace di più. Bel mix di discesa e pedalato. E’ il mio turno: parto tranquillo nella prima parte guidata, meglio saggiare la tenuta del terreno; che, a parte alcuni punti, è buona. Arrivo nel pezzo più insidioso e fangoso prima della chiesa sbagliando traiettoria: sono praticamente fermo e quello dietro sento che è vicino. Ho il cuore in gola, passo di fianco alla chiesa e mi preparo mentalmente allo strappo…do il 90%, ma mi tengo un minimo di riserva per pedalare anche nel piano seguente: inutile fare a tutta lo strappo per poi esserre fermi dopo…
La speciale non da un attimo di tregua, ho davvero il cuore a mille, ma cerco ancora di pedalare e rilanciare ovunque. Arrivo alla parte finale dei tornantini e mi si sganciano entrambi e pedali…panico!! Mi butto dentro le canale formatesi e prego…(l’anno scorso qui ero caduto…). Per fortuna va tutto liscio…se non che passo sul tappeto/fotocellula ed il chip (novità di quest’anno) non prende…come direbbe Homer Simpson: D’OH!! Il guidice mi fa tornare indietro, ma non prende ancora ed il tempo passa…ripasso ma ancora nulla…finalmente alla terza suona!. Gli dico che mi deve togliere almeno 5″, spero abbia recepito…Mi riprendo un attimo e riparto, ed il chip suona di nuovo…(scoprirò al CO che mi avevano preso il tempo sul secondo suono del chip, “rubandomi” praticamente un minuto buono; tutto risolto alla fine, ma mi rimane il dubbio che i 5″ persi prima del primo suono non me li abbiamo sottratti…).
Ripartiamo per ps2: questa ps l’abbiamo provata solo una volta il giorno prima, convinti che – come accaduto lo scorso anno – l’avrebbero tolta in caso di maltempo. Poco male, me la ricordo comunque abbastanza bene. Anche stavolta arriviamo con un pò di anticipo, così decido di non stare fermo e pedalicchio fino al mio turno. Anche in questa ps il terreno tiene abbastanza bene e guido e pedalo discretamente fino alla seconda parte di speciale: come già mi era successo in passato la catena mi finisce tra l’11 ed il telaio, proprio quando avrei avuto bisogno di rilanciare nella sequenza tutta curve. Smanetto con il comando cambio a più non posso e dopo un pò finalmente la catena torna sù. Quello dietro ormai mi ha ripreso, ma siamo alla fine, tengo duro e stavolta sento il bip della fotocellula.
Tempo di CO: mi cambio maglietta per una asciutta. Regoliamo il cambio (grazie a Stefano di DSC ed al suo amico di cui colpevolmente non ricordo il nome!) e riparto. Inizio ad avere freddo ed onestamente non vedo l’ora che la gara finisca. La ps3 è quella col terreno più insidioso, almeno nella prima parte: gli organizzatori però hanno saggiamente tolto il primo pezzo, facendoci partire da più in basso. La partenza è in salita, con immissione secca a sinistra sul sentiero, tanto che i top rider danno sfoggio di tecnica con inserimento in deciso nose press. Per svogliatezza non vado a vedere da vicino il passaggio, cosa che mi costerà cara…parto pedalando a tutta ma prendo l’immisssione sul sentiero troppo stretta e mi ritrovo davanti un gradino di roccia che a vederlo da lontano non sembrava così ripido…forse prendo paura e tocco il freno davanti, fatto sta che mi cappotto prodigandomi in un frontflip con la bici mi sopravanza…attimi di silenzio tra i rider in partenza…mi rialzo subito senza conseguenze (ottima situazione – ma da non ripetere – per testare l’ottimo prototipo di intimo con paraschiena integrato PGS – prodoto da Pezzoli Gadget) se non un pò di dolore alla spalla destra. Cadere è sempre mentalmente destabilizzante, per cui cerco di non agitarmi e farmi prendere dal nervosismo per non sprecare energie preziose che da lì a poco mi sarebbero servite nel pezzo pedalato e nel successivo strappo.
Ci arrivo così abbastanza lucido da farlo spingendo al massimo, per poi recuperare nel successivo tratto in discesa. Guido benino senza grossi errori, anche nel tratto ripido e fangossimo me la cavo e finalmente finisco la ps, con ancora quello dietro alle calcagna (gli ex crossisti in condizioni insidiose hanno una marcia in pù! Vero Alessio?).
Alla fine chiudo 51esimo, a 4″ dal 50esimo posto che era il mio obiettivo minimo. Peccato. Di categoria un buon sesto posto su 28.
La gara, manco a dirlo, viene dominata dai Lupato Bros (primo Alex, secondo di un soffio Denny) con un certo Remy ABSALON terzo.
Di buono mi porto a casa un feeling crescente con il mio Prime che non vedo l’ora di testare sui percorsi tosti di Sestri Levante. Stay Tuned!!
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