Rider Report: SUPERENDURO PRO#1 – SESTRI LEVANTE
E anche la prima Pro della stagione è andata, due giorni di gara (novità delle Pro di quest’anno) intensi e frenetici, ma volati via tra mille emozioni.
Parto da Milano il venerdì sera dopo il lavoro, solita delirante coda di mezz’ora per andare a prendere l’autostrada, sosta in una piazzola dell’autogrill per mangiare e verso le 22e30 sono a Sestri. Con il socio Matteo andiamo in spiaggia a montare il gazebo al buio, facendo attenzione a non picchettarci le mani…intanto ci raggiunge anche il compagno di team Francesco FREGONA e, con l’ottima compagnia di Carletto GERMANETTO, ci andiamo a prendere una birra. Poi a nanna, verso l’una…
Day – 1
Ci svegliamo verso le 7…sono un pò in coma, se non dormo almeno otto ore faccio fatica a carburare…il menù di giornata prevede due prove speciali: la nuova ” U Turiun” e il solito prologo cittadino, questa volta elevato a veste di vera prova speciale.
Colazione abbondante, rapido check ai mezzi ed andiamo a provare ps1, giusto per scaldarci, visto che i tempi (la gara parte alle 13) lo consentono. Il terreno, nonostante la pioggia del giorno prima, è perfetto, tranne l’ultima parte di tornanti rivestiti di leggera patina scivolosa…tira vento però, per cui dovrebbe asciugare…sperem!
Tutto è pronto per la partenza: ho il numero 55 e dietro di me parte un certo Andrea BRUNO, al rientro dopo l’operazione alla spalla di dicembre. Un onore per me farmi la gara con lui anche se averlo dietro in partenza mi mette un pò di pressione, nonostante le sue rassicurazioni di essere a Sestri in modalità “fun”…tra me e me sono sicuro però che l’animo race di Andrea verrà fuori e dopo un paio di speciali di “apprendistato” e di saggio delle condizioni della spalla, la “carogna corsaiola” verrà fuori (e così sarà!).
Il primo trasferimento vola letteralmente via, con Andrea parliamo un pò di tutto (prossimamente un’intervista esclusiva con lui…), anche se faccio fatica a stargli dietro e a parlargli allo stesso tempo…si vede che spriogiona voglia di raidare da ogni poro!
Ci siamo: la ps mi piace e voglio farla bene. Parto non a tutta ma in progressione, voglio arrivare lucido allo scollinamento dopo la prima parte tutta pedalata. Sto bene, lo sento, per cui nel secondo tratto pedalato – dopo aver guidato senza errori in discesa – cerco di spingere al massimo, quando ad un tratto, dietro una curva a destra sull’ampia carraia, intravedo all’ultimo una giacchetta arancione di uno dei marshall…al telefono! Per fortuna lo schivo, avrei voluto urlargli di tutto, ma ero senza fiato, intento a pestare a più non posso sui pedali…entro nell’ultima parte giudata e riprendo quello due numeri davanti a me (che sportivamente mi fa passare), ma nonostante si sia asciugata rispetto a qualche ora prima, la interpreto malissimo, frenando troppo tardi all’ingresso di ogni curva, come se ancora guidassi una 26″…ma ho una 29″, devi farla scorrere! Per cui via a rilanciare dopo ogni frenata…devo ancora capire bene come guidare in gara la mia Prime da 29″…
Andrea non arriva, ma ho visto uno dei suoi ragazzi fermo in ps, per cui deduco che si sia fermato ad aiutarlo. Un pò in ansia per i tempi, intato mi avvio verso il centro di Sestri per la ps cittadina. Questa ps non l’ho provata, ma sarà sicuramente uguale al prologo degli altri anni. Nulla da ricordare, ma una prova avrebbe fatto bene a tastare il feeling con l’asfalto, che negli anni passatti ho già avuto modo di assaggiare…Per cui la tattica è: pedalare a tutta e non guidare troppo aggressivo tra le curve in piano su asfalto. La tattica funziona bene, anche se prima dell’ingresso nella Baia del Silenzio sento un “vai Mikyyyy” e puntualmente mi scappa il posteriore, per fortuna senza conseguenze…due anni fa, all’ultima curva, all’urlo di incitamento “vai Mikyyyy” mi ero istantaneamente steso…che gli incitamenti mi portino sfiga? (o forse sono io che mi emoziono…).
Per fortuna il mezzo è a posto, per cui all’area dedicata al parco assistenza dò solo una pulita ed una oliata alla catena e poi la consegno per il parco chiuso. Chiudo il day-1 in una sorprendente – per me – 57esima posizione, ben conscio però che la vera gara sarà il giorno dopo, dove inevitabilmente pagherò dazio…
La sera io e il buon FREGONA (altrimenti detto l'”uomo dal verme solitario”) ci spariamo una pizzata in compagnia di Giorgio RIGHI e Fabio CONTI del team Bad Skull. Serata piacevole ed allenta tensione. Per fortuna riesco ad andare a letto ad un’ora decente, stavolta le mie sacre otto ore di sonno non me le toglie nessuno!
Day – 2
Oggi c’è la gara vera, quella con la G maiuscola. 3 ps: la prima discesistica, insidiosa e tecnica, le altre da veri ironman. Sempre in compagnia di Andrea, il lungo trasferimento passa veloce, quanti aneddoti si apprendono da un uomo con una simile carriera ed esperieza! Arriviamo con buon anticipo ed inizio mentalmente a prepararmi a questa ps che negli anni passati mi ha sempre fatto penare (leggasi facciate). Parto tranquillo, qui paga la regolarità. Stranamente scendo senza commettere errori, ed anzi mi sorprendo di come – nonstante le 29″ e la taglia XL – riesca a fare bene i temibili tornantini (ad onor del vero mi sembra che li abbiano un pò allargati rispetto al passato). Tutto fila liscio, non avrò fatto il tempo, ma sono soddisfatto di non aver commesso errori.
Risaliamo ancora in cima, questa volta per fare la mia ps preferita, “Mimosa”: credo che poche ps di tutti i circuiti visti fino ad oggi siano complete e belle come questa. Parto deciso pedalando forte, aumentando il ritmo man mano che lo scollinamento si avvicina…mi butto a tutta nel toboga, prestando attenzione a non esplodere qui perchè sarebbero dolori…passo bene anche il tratto nuovo dello scorso anno e quando arriva il tratto discesistico puro, inizio a sentire dietro di me dei rumori di catena che sbatte…come avevo immaginato ad Andrea è salita la “carogna corsaiola”…mi aspetto che mi si faccia sotto da un momento all’altro, ma all’improvviso, mentre io passo alto su una cresta di roccie sulla destra per evitare il tratto gradonato centrale, mi passa a velocità mach5 proprio nel tratto centrale…”ho visto cose che voi umani….“. Classe da vendere signori, puro stile! Provo a seguirlo, ovviamente lo perdo di vista dopo due curve, ma nel tratto pedalato dopo metà ps mi rifaccio sotto, per poi vederlo ancora scomparire in un attimo…inizio ad avere le braccia esplose, cerco di tenere duro e finalmente il viaggio finisce!
Tempo di CO: rapida rifocillata e via di nuovo verso l’ultima ps, quella che temo di più, “Sant’Anna”. A salire non mi sento più brillantissimo, inizio ad essere un pò stanco. Arrivo però con il solito anticipo e, dopo aver preso un gel di zuccheri, cerco di non stare fermo per tenermi caldo. Parto pedalando deciso – ma non a tutta, per cercare di preservare energie per il devastante finale – e nel tratto pedalato del bosco vedo dietro una curva i due numeri partiti prima…li ho già ripresi! Ma la distrazione mi è fatale, perchè allargo un pelo una curva a sinistra in salita, mettendo la gomma su terreno cedevole…mi ritrovo steso, non ci voleva! Cerco di mantenere la calma, ma cadere in salita, oltre che essere da polli, mi costa un sacco di energie per riprendere velocità e ritmo…allo scollinamento Andrea mi ha già ripreso, lo faccio passare e nel tratto pedalato centrale riprendo quello due numeri avanti a me…ma come già successo anche a Coggiola, la catena mi si incastra tra l’11 ed il telaio, precludendomi la possibilità di rilanciare…questo problema inizia davvero a seccarmi, devo assolutamente trovare una soluzione!
Così il ragazzo appena passato mi riprende ed io – ormai giunto ai Ponti Romani – mi fermo per mettere su la catena, facendolo passare. Con la catena a posto riparto, spremendo in un sussulto d’orgoglio le ultime energie rimaste andandolo a riprendere. Finish! Che sfiga, con questa ps ho buttato una gara pressochè perfetta!
Chiudo 88esimo (su 325) e 14esimo di categoria (su 50)….davvero un peccato, realisticamente potevo stare vicino al 70esimo….va bè, a parte tutto sono ancora integro, per cui alla fine sono contento lo stesso della prestazione, anche se il mio lato discesistico su questo tipo di percorsi deve ancora affinarsi un bel pò! Devo anche imparare a rimanere concentrato fino alla fine della gara, non è possibile cadere sempre all’ultima ps!
La gara viene vinta da Marco MILIVINTI su Alex LUPATO e Manuel DUCCI. Come sempre devo fare i complimenti alla macchina organizzativa di Sestri Levante, impressionante è dir poco! Mi sa che qui si respira già aria di World Series per l’anno prossimo…Prossima gara a Terlago il 26-27 aprile, per la prima dello Specialized-SRAM Enduro Series! Stay tuned!
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