Rider report: Airon Bike
Eccomi di nuovo qui con il report post gara….
Questa volta non si tratta di nulla di gravity oriented, ma di un qualcosa di nuovo per me….una Gran Fondo!! Eh già, mi sono voluto cimentare in questo tipo di gare per la prima volta, sia per curiosità che per un po’ di sano allenamento.
La gara prescelta per questo esordio è stata la Aironbike di Guastalla, a circa 40 minuti da casa mia (n.d.r. Parma). Il percorso – interamente sterrato – si sviluppa sugli argini, le golene ed i boschetti del fiume po’, in piena pianura padana, per circa 48km complessivi; lo sviluppo altimetrico è di circa 100m (pura pianura, solo qualche brevissimo strappo in salita). Insomma il giusto percorso per esordire.
Arrivo presto la domenica mattina e noto veramente tantissime macchine e persone, circa 650 iscritti, non credevo!
Prendo il mio numero – 497 – il pacco gara (fantastico, per 21 € mi ritrovo ne sacchetto un cotechino, uno stinco, un lambrusco, una barretta, un gel sottosella, uno snack di parmigiano e due bustine di Sali minerali!!!!) ed il chip (che vorrei vedere anche nelle “mie” gare) monto la bici, e mi scaldo un pochino visto che l’aria è freschina. Ai meno 15’ dalla partenza mi presento in griglia: con il mio pettorale mi ritrovo praticamente in fondo, ma fa niente.
La partenza è traumatica: si parte con un giro di lancio dietro una macchina, gente che parte a cannone con media altissima; non essendo abituato, faccio davvero fatica a tenere il ritmo degli altri, così decido di tenere un mio ritmo cercando allo stesso tempo di non perdere troppe posizioni. Guardo il cardio e vedo frequenze mai viste prima: ho il cuore a manetta!!
Passati i primi 6-7’ infernali mi ritrovo imbottigliato sui single track degli argini, le gambe ed il cuore vanno meglio, azzardo qualche sorpasso ma quando poi la strada si riapre quelli con più gamba mi ripassano. Decido allora di alzare un po’ il mio ritmo e dove il percorso si fa più tortuoso e “tecnico” (si fa per dire) sorpasso un po’ di gente, assistendo a scene fantastiche: persone che per un gradino di 10cm (10!) si cappottano o scendono, o che per una discesa un po’ ripida, ma totalmente piana, tirano i freni fin quasi a fermarsi (ne ho passati cinque in un colpo in quella discesa)….capisco che c’è parecchia gente con molta gamba ma poca che sappia andare decentemente in mountain bike (e detto da uno fermo come me, deve far riflettere…). A questo punto, cerco di attaccarmi a qualche trenino per tirare il fiato, siamo a poco più che metà gara…continuo a sorpassare dove ci vuole un po’ più di tecnica e “pelo” (in alcuni frangenti, in piena trance agonistica, mi sembra di essere alle Maxiavalanche – gare di downhill marathon con start di massa – dove i sorpassi killer si sprecano), spesso prendendomi qualche insulto da gente che evidentemente non è abituata al corpo a corpo…continuo anche però a farmi riprendere dove il percorso si apre e c’è da menare sui pedali…dovrò lavorare un po’ su questo aspetto…
Insomma, la mia gara continua con questo leitmotiv, fino a quando decido che è il momento di dare tutto per il finale: poco prima di una curva mi prendo un gel energetico e proprio mentre lo sto deglutendo scorgo il mio amico endurista Fabio (tra l’altro uno degli ottimi organizzatori) che mi immortala mentre lo assumo. Fatta la curva, mi ritrovo in un bel rettilineo (familiare però) ed inizio quella che nella mia testa bacata avrebbe dovuto essere la progressione finale e…gara finita!! Sono un genio, ho fatto male i conti e quando pensavo ci fossero ancora 10’ minuti di gara, il traguardo…
Va bene lo stesso, mi sono divertito (anche se mi rimane il rammarico di non avere dato tutto) e sicuramente farò altre Gf, in fondo a giugno mi aspetta la mamma e più dura di tutte le GF, il SellaRonda Hero!!
Alla fine ho chiuso 300° su 529 e 26° su 49 di categoria….sono soddisfatto visto che partivo praticamente dal fondo e che era la prima gara.
Stay tuned, prossima gara SuperEnduro di Coggiola!