Rider Report: SUPERENDURO EXPERIENCE #11 – SANTA MARGHERITA LIGURE
E così, anche per questa stagione, siamo arrivati all’ultima gara…è stata una lunga e faticosa stagione: ammetto di essere arrivato a questo punto con la voglia e le energie al lumicino, ma in qualche modo il clima mite di questo ottobre e la bellissima location di Santa Margherita Ligure mi hanno ridato un pò di brio per correre annche quest’ultima gara.
Scendo il sabato mattina presto e mi incontro in piazza con l’ormai fedele compagno di avventure Giorgio RIGHI: sono le 9e30, ma ci sono già un sacco di biker in giro. Do una sistemata alla bici (che non toccavo dalla gara di Palazzuolo del 14 settembre, dove in ps3 avevo rotto la catena…) e siamo pronti per prendere il furgone che ci porta in ps1. Togliersi la ruggine dopo un mese senza bici da enduro sulla ps1 è stato un pò un trauma: non conoscendola, l’inizio non è esattamente dei più soft e flow…risaliamo a piedi e riproviamo due linee nella prima parte, bella scassata ma dritta come piace a me, per poi finirla e riscendere su asfalto verso la piazza.
Risaliamo ancora e stavolta ci dirigiamo pedalando verso ps2: questa è completamente diversa, molto flow e tutta in terra, bella pedalata e “curvosa”: sulle prime direi una ps adatta alle mie caratteristiche, ma come il sentiero si fa più stretto, una bella mina mi ricorda che proprio nello stretto non sono certo un drago…morale, un bel buco nel palmo della mano sinistra; per fortuna in un punto che non mi impedisce di tenere bene il manubrio. Ok, resetto un attimo il cervello e provo a scendere più tranquillo: non funziona, alla curva dopo – dopo aver riprovato il passaggio incriminato di prima – riassaggio il terreno, impuntandomi e volando “over the bar”…stavolta nessun buco, ma anulare e mignolo della mano destra doloranti…bene o male qualche “fisiologica” cartella l’ho tirata durante l’anno, ma due nel giro di 5′ no…e farsi male all’ultima gara della stagione non mi andrebbe proprio giù…per cui finisco la ps in modalità “keep it safe”…
Rientro in piazza con un sentimento misto tra l’incazzato ed il deluso, mi prendo dello “stressato” da Giorgio, ma non mollo! Andiamo a provare ps3! Percorsi nemmeno duecento metri, sento il cerchio che sbatte su una roccia…gomma completamente a terra! E sono senza camera d’aria! Niente, non è proprio giornata si vede…mi faccio tutta la ps – la più difficile e lunga tra l’altro, quella che avrebbe richiesto maggior conoscenza – a piedi con le balle talmente girate da non soffermarmi nemmeno a guardare le linee…la mia giornata di prove finisce qui, con una prova “vera” solo su ps1.
Alla macchina cambio la gomma (completamente squarciata, mai successo in vita mia di fare uno squarcio del genere; e prima volta in stagione che finisco con gomma a terra…), metto via la bici e me ne vado a riposarmi in albergo, non prima di aver fatto la coda per ritirare il numero: il numero degli iscritti è quasi di trecento, incredibile, visto che la stagione delle Experience ha visto la maggior parte delle gare con una ottantina di iscritti…con così tanti iscritti e molta gente local, ci sarà da soffire per entrare nei 50…
Una volta ripresomi in albergo, mi dirigo alla stazione a “ritirare” fidanzata e suocera: domani, dopo la gara, ci saranno anche le premiazioni del circuito e siccome sono terzo assoluto in categoria e complice il bel tempo, mi sembrava una bella occasione per avere con me i miei affetti.
Puntuali arrivano alla stazione e dopo essere passati a prendere Giorgio andiamo a cenare…mi abbuffo per benino, ho idea che i trasferimenti domani saranno lunghi…
Finito di mangiare passiamo dalla piazza per vedere le premiazioni del circuito Pro: bello vedere – sia da compagno di squadra che da “team manager” (che parolone!) – Francesco FREGONA premiato come primo assoluto in classe SE5!
Vado a letto contento di riposare un’ora in più visto il ritorno dell’ora solare.
La sveglia suona alle 7: con Giorgio vogliamo andare a provare ps3…troppo scassata per non farci almeno un giro come si deve! Alle 8e15 lasciamo la mia macchina in cima e andiamo a provarla. Per fortuna che sono riuscito a vederla “in bici”, perchè è davvero tosta: parte centrale tutta a canyon in cui sbagliare linea equivale a trovarsi in un flipper, mentre la parte finale è piena di curve strette e svolte decise da ricordarsi…contento del giro di prova mi dirigo alla partenza, ma scopro che è stata rimandata di un’ora perchè continuano ad iscriversi riders…
Praticamente alle 11 arriva il mio turno…il trasferimento è lungo, ma è molto soft. Arrivati con il solito anticipo, mi sistemo per partire: via! Passo via bene il primo pezzo scassato di cui più o meno mi ricordavo le linee…ma per il resto…il buio, vado a vista! E devo dire che la cosa mi diverte anche molto! Non sapere cosa ti aspetta sul tracciato mi da come la sensazione di usare tutti e cinque i sensi alla massima potenza…una concetrazione alla sua massima espressione: magari non sarò così efficace come quando conosco bene il sentiero, ma scendere in questo modo mi esalta!
Arrivo verso la fine dove ci sono le case e leggendo i cartelli che dicevano di rallentare penso che la ps sia finita…non vedendo in giro nessuno però, non mi fido, e continuo a scendere allegro: e faccio bene, visto che la ps non finiva lì! Vabbè, non avrò pedalato a tutta, ma almeno non mi sono fermato come successo ad altri…
Risaliamo verso ps2: il trasferimento è abbastanza breve ma un pò d’ansia mi assale per via delle due mine del giorno prima…decido quindi di approcciare la ps in modo soft, anche perchè sinceramente non mi ricordo nulla se non lo strappetto assassino dietro la roccia…scendo quindi tranquillo e una volta giunto in prossimità dello strappetto killer, inizio ad alleggerire il cambio per non farmi trovare impreparato…se non che, lo strappetto sembra non arrivare mai, ed io vado avanti mulinando i pedali nel vuoto…questo è quello che succede a non ricordarsi le ps…finalmente lo strappetto arriva e lo faccio anche ben…no!! Proprio quando mi sembrava di averlo superato, mi pianto sul pedale sinistro, non riuscendo più a spingere…stacco il piede destro, do due pedate per terra, e per fortuna riesco a ripartire. Purtroppo però, poco dopo, sbaglio linea e mi ritrovo fuori dalle fettucce: nel guardarmi intorno per ritrovare il sentiero, mi distraggo e cado…risalgo in sella e riprendo la ps, conscio di aver fatto letteralmente pena…amen!
E’ tempo di CO: mi rifocillo e riparto in direzione ps3. Poco dopo riprendo Giorgio che mi aveva aspettato e tra una chiacchera e l’altra ci divoriamo il trasferimento ad un ritmo più da granfondo che da enduro…tant’è che arrviamo su con mezz’ora di anticipo. Siamo nel bosco e comincia anche a fare freschino…finalmente arriva il mio turno…parto tranquillo e una volta arrivati nel canyon per fortuna mi ricordo le linee…non scendo forte, ma almeno non faccio errori. Da quel punto in poi, però, il buoi: come in ps1, non mi ricordo più nulla e scendo allora con la massima concentrazione possibile…la sensazione è la stessa che in ps1, massimo divertimento! Se solo le gare di enduro si corressero a vista (ma so bene che un’utopia…).
Finisco la gara e chiudo 48° su 219 arrivati: bene dai, sono anche contento di essere stato nei cinquanta!
La giornata finisce con la premiazione del circuito Experience: forse, per l’ultima volta, salgo sul gradino più basso del podio…non so se l’anno prossimo, se ci sarà ancora, correrò nel circuito minore del Superenduro…ho fatto troppo gare quaest’anno (8 Experience più altre 8 gare di enduro/DH avalanche) e troppe risorse mentali, fisiche ed economiche se sono andate…l’inverno porterà consiglio, ma per adesso mi godo il meritato riposo col dolce far nulla…