Rider Report: SUPERENDURO EXPERIENCE #6 – PREMILCUORE
Dalle stelle alle stalle, così potrei riassumere la mia Superenduro EXperience#6 a Premilcuore…ma andiamo con ordine.
Le previsioni per il weekend sono a dir poco terroristiche: in Romagna mettono di ogni per sabato ed un leggero miglioramento, ma pur sempre sotto l’acqua, per domenica. Che fare? Andare o no? Ci tengo alla classifica di categoria e rinunciare vorrebbe dire perdere un’occasione per fare punti importanti…vero è anche che prendere dell’acqua a metà giugno per due giorni proprio non mi va giù…
Sento Nicola CASADEI e Simone FABBRI e mi dicono che loro ci vanno: Simone mi dice anche che il terreno, in caso di forti pioggie, diventa insidioso ma non ingestibile. Convinto, Premilcuore arrivo!
Solita coda la mattina del sabato in quell’inferno estivo che corrisponde al nome di A14…arrivo verso le 12 e fortunatamente l’ottima organizzazione ha messo a disposizione dei furgoni per le risalita. A Premilcuore ero già stato lo scorso anno e mi ricordavo che per fare la ps1 bisognava comunque pedalare un 20′ buoni per raggiungere lo start. Decido quindi di farla per prima e la faccio due volte. E’ sempre molto bella, mi si addice molto con tutti quei rilanci fuori dalle tante curve ed in più hanno aggiunto un lungo pezzo pedalato all’inizio di circa 1′. Bene!
Mi faccio un pranzo veloce e poi intercetto Nicola CASADEI e capitan Bruno BECCHI, con i quali mi faccio due discese della ps2. Molto bella anche questa, più discesistica ma davvero divertente (anche se mi sarà fatale in gara…). Nicola mi fa vedere cose che voi umani…grandissimo manico davvero!
Ovviamente in tutto questo non prendiamo nemmeno una goccia d’acqua ed anzi il terreno diventa perfetto, asciugandosi anche da quella venuta giù nella notte.
Finito di girare sistemo la bici, lasciandola con le gomme da asciutto, nella (vana) speranza che l’indomani non piova.
Ceno con capitan BECCHI e me ne vado a letto presto a riposare le stanche membra.
La sveglia non è esattamente come speravo…piove e mi dicono anche da un paio d’ore…non mi resta che montare le gomme da fango (finalmente sono riuscito a mettere le mani su gomme da fango specifiche per l’enduro, le nuove Michelin Mud Reinforced 2,25″) ed andare a provare ps2, quella più facilmente raggiungibile nel poco tempo che mi separa dalla partenza. Al contrario di Cartosio, il mio amico/rivale di classifica Paolo LOCATELLI, mi prende su sul furgone (grazie mille!) ed insieme all’highlander Roberto MASCIADRI andiamo a testare il terreno. Ovviamente il fango ed il viscido la fanno da padroni, ma con mia somma sorpresa la Michelin mi da molta sicurezza. Arrivo in fondo con buone sensazioni anche se la pioggia si intensifica parecchio per alcuni minuti…
Ci siamo, partenza! Solite chiacchere del più e del meno in salita e arriviamo alla partenza di ps1 con una buona mezz’ora di anticipo. Siamo sui 1.000m di quota, sono sudato ed a stare fermi fa parecchio freddo. Usufruisco quindi della macchina degli organizzatori per ripararmi dal freddo, fuori sembra davvero il 15 novembre più che il 15 giugno…
Tocca a me: parto pedalando a tutta il primo tratto, cercando comunque di non arrivare troppo poco lucido alla discesa. Il terreno sembra che tenga bene, ma io continuo a guidare pulito cercando di rilanciare forte ovunque possibile. Arrivo ai tornantini finali: faccio bene i primi due ma all’ultimo mi si impunta la bici, forse perchè ho voluto anticipare troppo l’uscita di curva…fatto sta che io volo in avanti e lei rimane sul tornantino…miracolosamente non cado, per cui cerco di frenare la mia corsa in discesa…torno indietro, recupero il mezzo e riparto…finisco la ps con un pò di amaro in bocca per questo piccolo errore, ma arrivato al CO scopro che sono sesto assoluto e primo di categoria…incredibile! Forse ha pagato il guidare pulito, senza commettere grossi errori (tranne quello sull’ultimo tornantino). Sono davvero felice, ma noto che Paolo è subito lì dietro di me, a soli 3″…non si può certo star tranquilli…
Ripartiamo in direzione ps2 con qualche goccia di pioggia che ancora ci tormenta. Sono ancora incredulo dal risultato di ps1, ma ripenso anche a quei soli 3″ di vantaggio da gestire…
Arriviamo sempre con anticipo abissale, per cui mi infilo ancora in macchina per non prendere freddo. Quando mancano 5′ al mio start mi rimetto in bici pedalicchiando per riscaldarmi. Ci siamo! Spingo forte sullo strappetto iniziale e, al contratio del mio solito, inizio a guidare come se non ci fosse un domani…il terreno è molto viscido, più del giro di ricognizione della mattina e di ps1, ma io, inspiegabilmente continuo a scendere attaccando, nonostante due jolly mi dicano chiaramente che è il caso di rallentare…Nel tratto in single track esposto esco male da una curva con appoggio e tiro dritto giù per la riva…non so come la bici rimane sul sentiero, ma io inizio a rotolare giù per la riva, fermandomi grazie alla vegetazione (non oso immaginare cosa ci fosse sotto, dato che poco più avanti avevano messo addirittura una recenzione a lato del sentiero…).
A fatica e non senza scivolare un paio di volte, riesco a ritornare sul sentiero, recupero la bici ma il danno è fatto: oltre ad aver perso una vita a ritornare sul sentiero, il freno davanti è rotto…leva completamente piegata e collarino staccato…ergo, inutilizzabile.
Mi rimetto in sella e riparto, comunque giù devo arrivarci lo stesso. Il mix di adrenalina ed inca..atura per quanto successo ha il sopravvento ed inizio a scendere senza cognizione col solo freno posteriore a disposizione per frenare sul fango, tra ripidi e tornantini stretti…tiro jolly ovunque, ma allo stesso tempo mi diverto anche.
Mi riprendono in tre, ma riesco comunque a finire a soli 5″ da quello che era partito dietro di me a 30″…La gara è irrimedibilmente compressa, ma sono fiero del modo in cui sono sceso dopo la caduta. Sono invece molto meno fiero di come ho affrontato la ps all’inizio, non è proprio da me scendere attaccando e rischiando, soprattutto con terreno fangoso. Probabilmente l’avere Paolo a soli 3″ mi ha messo pressione addosso, facendomi perdere la solita razionalità con cui affronto le prove. Dovrò meditare su questo aspetto e far sì che non si ripeta più, pensavo di aver raggiunto il mio zen nell’affrontare le gare, ma evidente devo ancora lavorarci su. Come vado spesso dicendo, l’enduro premia la regolarità e non gli eccessi.
Alla fine chiudo 16esimo assoluto e quarto di categoria. In sè il risultato non sarebbe neanche malvagio, ma per come si era messa ps1 è davvero difficile esserne contenti…
La gara viene vinta da Nicola CASADEI, con secondo Daniel James YEOMANS e terzo Simone “Tartana” FABBRI.
Piccola considerazione finale: dove sta andando il circuito EXperience? Anche a questa gara solo una sessantina di iscritti, dopo quelle altrettanto avare di paretecipanti di San Piro in Bagno e Cartosio…tra quelli che seguono le varie tappa, ci si sonta sulle dita di una mano…