I PRO RIDERS SULLO STOP DEL SE NEL 2015 – PARTE 2

Dopo MILIVINTI, CASADEI e ROSSIN è la volta dei frattelli LUPATO, di Vittorio GAMBIRASIO e di Louise PAULIN dire il loro pensiero sullo stop del SE nel 2015.

Queste le domande che abbiamo posto loro:

– cosa pensi del fatto che il SE non organizzi gare per il 2015?
– pensi che per voi possano esserci ricadute in termini di immagine/sponsor?
– come cambiano i piani della tua stagione?
– pensi che quest’assenza possa essere un danno – a livello di preparazione tecnica – per i top riders in vista delle tappe dell’EWS?

Cominciamo dal campione italiano in carica Alex LUPATO.
– “E’ davvero un peccato che non ci sia più il SE quest’anno, era il punto di riferimento per molti sia del settore che non, ed è qui dove tutto è nato! Purtroppo senza il circuito in Italia mancherà qualcosa, però sono certo che si troverà una soluzione!
– Di sicuro qualche ricaduta ci sarà, personalmente più per immagine che per sponsor! Il mio sponsor principale è FRM e con loro si punta di più alla mia crescita e farsi vedere nelle EWS!
– Non cambieranno molto, perche come detto prima il mio obiettivo rimarrà la EWS, semplicemente dovremo cercare altre gare in giro per l’Italia dove prepararci e farci vedere!

– Si penso che sia un danno perché così si fa un passo indietro….. le SE PRO erano il passo appena prima delle EWS dove ti potevi confrontare con i migliori atleti italiani e non solo, erano ottime gare che ti preparavano al meglio…. ora bisognerà trovare una soluzione anche qui!“.

finale_2014_alex_lupato3Il fratello Denny LUPATO.
Beh il 2015 senza il SE sarà per tutti un anno particolare credo, per me l’anno scorso è stato il primo anno in cui ho fatto il campionato intero ed è stato il punto di riferimento della stagione; quest’anno cambiando team avevamo puntato tutto proprio sul SuperEnduro ed ora vista la sua assenza abbiamo dovuto un po’ guardarci intorno e capire cosa fare e come muoverci. Sicuramente l’immagine che offriva il SE al momento penso che in Italia non ci sia da nessun’altra parte e quindi per tutti è un po’ più complicato, ma per fortuna di gare non ne mancano, anche di buon livello, bisogna solo girare e cercare un po’ di più, soprattutto per prepararsi al meglio per le EWS.
Per le gare della stagione devo ancora definire il tutto per bene con Andrea e valutare cosa fare, anche se mi concentrerò principalmente sulle gare italiane, qualcosa dell’European Series (visto che comunque ce ne sono in Italia) e credo soltanto Samoens e Finale come EWS
“.

coggiola_denny_lupato_lapierreEcco cosa ne pensa Vittorio GAMBIRASIO.
Una domanda non facile, da una parte ho un sacco di ricordi ed emozioni e risate fatte con tutto lo staff Superenduro che mi mancherà molto e che nel 2015 non ci saranno più, dall’altro bisogna darsi da fare per trovare una soluzione.

Fino a quando ci sarà l’interesse dei Media, quello dei top piloti-team e le gare, il “superenduro” lo possiamo fare noi, basta mettersi d’accordo e decidere a quali gare i piloti sono più interessati a fare e quali i media andranno a sostenere, così la pubblicità e l’immagine sarà fatta, senza che necessariamente venga fatto un circuito. Inoltre ci vorrebbe un supervisore tecnico che vado a supervisionare i percorsi.

Ma sostanzialmente come dicevo prima non più di tanto, magari metterò il naso nel circuito europeo qualche ews, qualche regionale e le gare nazionali più seguite dai media.

Ma più che a livello pratico, nel senso della mancanza di un circuito che prepari l’atleta penso di no, perchè alla fine manca il “circuito” ma le gare classiche (Sestri Levante, Punta Ala, la recente La thuile, giusto per citarne qualcuna) ci sono. Per quando riguarda il morale è un po giù e quindi fare mille sacrifici per allenarmi senza un obbiettivo preciso che è sempre stato il superenduro, mi lascia un attimo senza quelle motivazioni che trovavo ogni giorno per fare sempre meglio“.

lathuile_2014_vittorio_gambirasio

Infine la vincitrice del circuito SuperEnduro PRO 2014, Louise PAULIN.
Dal mio punto di vista la mancanza del circuito SE lascerà sicuramente un buco nell’enduro italiano ed anche nel mondo, visto che è stato l’inizio per tanti altri. Comunque sono sicura che Monchiero, Guala e lo staff hanno le loro ragioni molto valide per una decisione così importante. Hanno tutti il mio rispetto per il loro lavoro fatto e per il futuro. Grazie a loro ho scoperto un altro modo di girare in bici. Essendo discesista di estrazione, non avevo mai pedalato in salita prima della mia prima gara in bici a Priero 2010. Dopo quello ho scoperto un mondo nuovo, con amici nuovi visto che si mischia xc-isti e DH-isti sugli stessi sentieri, condividendo lo stesso divertimento. Riprendendo dopo l’ultima gravidanza era naturale tornare ad una gara SE per ritrovare il mondo enduro con le stesse emozioni, con il loro ottimo set-up, dai sentieri, all’organizzazione a media.
Certo che lascia un punto interrogativo e delle decisioni nuove. Ci sono tante altre gare sul piatto, basta andare vedere fuori dal quadro e vedere quale emozioni portano. Sono anche molto attiva nel mondo bikers con il mio lavoro come guida e trip organizer e per i miei sponsor, fortunatamente, non servono solo le gare. Sono anche consapevoli dei miei limiti essendo mamma in primis. Visto quante gare enduro sono nate dopo l’inizio del SE non c’e una mancanza di gare per gli atleti italiani anche se sarà importante andare fuori dall’Italia (Francia e circuito europeo) per avere la preparazione giusta per affrontare l’ EWS con l’energia giusta
“.
madesimo_2014_louise_paulin

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