NICOLA CASADEI RACONTA: ENDURO SERIES#1 BLAUSASC
Ecco come Nicola CASADEI ha vissuto il suo approccio con il format di enduro alla francese per la prima dell’Enduro Series a Blausasc. Crediamo che dalle sue parole possa comprendersi il motivo prer cui i francesi sono i re indiscussi della disciplina…
“Venerdì parto per andare in terra di campioni per la prima prova di Coppa Enduro francese… Direzione Blausasc, sicuramente una gara di altissimo livello. Nel pomeriggio arrivo a destinazione, nessun cartello, nessuna indicazione dell’evento…Mi guardo attorno e tutto sembra assolutamente all’oscuro di una gara di enduro ma poi, fortunatamente, fuori dal paese il campo sportivo era circondato da qualche camper e tenda a dimostrazione che in effetti la gara c’era!!!
Il pomeriggio mi passa velocemente montando il gazebo, controllando la bici e facendo quattro chiacchere con Matt Wragg…infine arriva anche super Jonny, il mio compagno di squadra. Tutto è molto tranquillo, poi in serata facciamo le iscrizioni, cioè ritiriamo il numero e ci danno subito i tempi della partenza del mattino, ci punzonano le bici e ci danno il chip senza dare una cauzione, ma semplicemente trattenendo la tessera dell’atleta (già qui delle piccole differenze con il nostro enduro ci sono).
La serata passa velocemente. Tantissimi francesi sostavano con la tenda e io mi sentivo quasi un “figo” con la maggiolina…scherzo, comunque uno addirittura dormiva sotto delle piante con una brandina da vero marine. Sabato la giornata è diversa da quel che sono abituato: qui si prova facendo il percorso di gara pedalando e con partenze regolari secondo il tempo indicato sulla tabella, ma senza il cronometraggio delle ps. Parto e mi dirigo per la prima ps, trasferimento tutto in fuoristrada. In cima arrivo con un buon anticipo e chi mi vedo: Enrico Guala con una bici elettrica. Ovviamente scambiamo due parole ma è complicato visto che è conosciuto da tutti e tutti gli chiedono qualcosa. Guardo la sua partenza (è più sciolto con un microfono tra le mani che con un manubrio!!), poi mi preparo perché dopo poco parto anch’io. Al via inizio la ps con tanto timore di quello che sarebbe potuto esserci…affronto ogni minimo metro con la paura di trovarmi un qualcosa di difficile davanti a me. Scendo molto rigido e all’arrivo mi fermo e dico: cavolo ho un passo da lumaca se non conosco i sentieri!!!
Mentre salivo per la ps2 cerco di ricordare qualche punto, ma zero, l’unica cosa che ricordo è che non ci sono punti difficili. Ovviamente nella ps2 faccio la stessa identica cosa, poi un lungo trasferimento ci porta alla 3. La salita mi vola letteralmente visto che davanti a me c’è Fabian Barel. Lo osservo tutto il tempo, è il mio idolo!!! Una lunga attesa ci fa riposare un po’, poi affronto una lunga speciale tipica della Francia cioè con tanto pedalato e punti tecnici da scalare in salita. Infine affronto anche la 4° speciale. Il tanto caldo mi ha fatto soffrire un po’, poi ero molto pensieroso perché non mi ricordavo niente tranne che il giorno dopo avrei avuto la gara…
Così la domenica parto. Pronti via! Cerco di scendere per la prima ps il più veloce possibile con il seguente risultato: qualche dritto, un po’ di rischi e tanta fatica. Idem per la 2° speciale. Nella 3° parto tutto convinto, ma circa a metà percorso sbatto contro una pietra piegando una maglia della catena e non riesco a pedalare con tanta forza così nel ripido in salita mi passa Nicolas Vouilloz dicendomi “mercì” e la concludo con tanta fatica. L’ultima ps forse l’affronto meglio, infatti riesco persino a fare qualche traiettoria “come Dio comanda” però ormai è troppo tardi!! Finisco la gara 25° assoluto e torno a casa con il mio zainetto USWE pieno di secondi presi da persone umili ma con tanto gas… Non voglio dire niente, ma da come ho vissuto questa esperienza l’enduro Italiano e quello francese sembrano due discipline differenti…Ciao e alla prossima!!!”.
Qui le classifiche della gara, vinta da Nicolas VOUILLOZ.