Superenduro Experience 1 Coggiola: Affare di Famiglia Lupato
Dopo la scorpacciata 2013, con tanto di due Enduro World Series, in molti aspettavano l’inizio della nuova stagione di Superenduro. Come l’anno scorso, Coggiola, terra dei Lupato Brothers, è stato il punto di partenza della stagione 2014.
La prima Experience 2014, così è stato rinominato il circuito che di fatto sostituisce le Sprint a cui ci eravamo abituati da anni, è arrivata dopo tre settimane di primavera. Il sole ci aveva fatto tutti sperare, finalmente, nell’inizio di una stagione al riparo da pioggia e umido, e invece Coggiola si presenta proprio così, con pioggia e umido.
Come ogni gara di inizio stagione, si parte dalla premiazione del circuito dell’anno precedente, che, lo ricordiamo, ha visto Manuel Ducci (Ibis Cycles) e Laura Rossin (Dream Team Genova) trionfare nel circuito Superenduro Pro e Alex Lupato (FRM Lapierre) e, di nuovo, Laura Rossin nel circuito Superenduro Sprint.
Tra tutti i premiati delle varie categorie, partendo dalla Sprint con Andrea Bosticardo (SEG), Andrea Segala (SEP), Mauro Schiavo (Front), Alessandro Levra (SE1), Federico Carubini (SE2), Martino DiPierdomenico (SE3), Pietro Chinucci (SE4), Giorgio Righi (SE5), Carletto Germanetto (SE6), Bruno Becchi (SE7) arrivando alla PRO con Simone Martinelli (SEG), Fabrizio Riva (SEP), Pietro Lamiani (Front), Alessandro Levra (SE1), Matteo Raimondi (SE2), Vittorio Gambirasio (SE3), Alex Lupato (SE4), Davide Sottocornola (SE5), c’è stato un momento decisamente commovente dove il pensiero di tutti è volato a Piero ‘Sandrone’ Magoni (vincitore SE8 Sprint), una delle facce più conosciute e rpesente nel Superenduro da sempre, che, da quella malefica giornata di Finale Ligure a ottobre, ha iniziato una dura battaglia. Forza Sandrone!
Alla prima gara stagionale, uno degli assenti più sentiti è stato Andrea Bruno. Dopo l’infortunio alla spalla di circa un anno fa e la conseguente operazione dello scorso dicembre, Papa Bruno si sta via via rimettendo in sesto. Contiamo di rivederlo presto.
Anche Manuel Ducci, alle prese con l’influenza, non ha partecipato alla gara ma ha timbrato il cartellino come assistente speciale di Valentina Macheda, la quota rosa del duo italiano del team Ibis.
Molti altri top rider italiani erano invece presenti e pronti a darsi battaglia sulle speciali disegnate dal gruppo dei Lupi e da Papà Fulvio Lupato.
Una novità interessante è stata l’introduzione di un nuovo sistema di cronometraggio. Quest’anno il circuito è supportato da MySDAM ed è stato introdotto il chip per la presa dei tempi sulle ps. Una nota tecnologica che alza il livello del servizio di gara.
A Coggiola non potevano mancare i beniamini di casa Alex Lupato e il fratello Denny, che hanno animato non poco la giornata di gara.
La vittoria finale è andata al più vecchio dei due (se mai a 25 uno è vecchio) che però si è aggiudicato solo una delle tre speciali in programma, la prima. Le altre due le ha vinte Denny, Bob per i più intimi. Erano i sentieri di casa, ma i due promettono faville per tutta la stagione.
In terza posizione il primo degli stranieri presenti a Coggiola, nientepopòdimeno che Remy Absalon con la sua nuova Scott ammortizzata SR Suntour. Ha confessato che sta ancora lavorando sulla messa a punto della bici, più pedalabile che discesistica per i suoi gusti. Ma tanto gli è bastato per arrivare terzo alla sua prima uscita in assoluto sui sentieri coggiolesi. Insieme a lui erano presenti anche i coniugi Cedric e Cecile Ravanel con le loro GT.
Davide Sottocornola (CicoBikes DSB Ion NonSoloFango) mette la firma sul quarto posto, magari un po’ troppo attardato per quelli che sono i suoi canoni.
La top ten maschile procede poi con Cedric Ravanel (GT Pulse Session), Nicola Casadei (Lapierre – Gravity Games), Andrea Gamenara (Ancillotti Doganaccia), Matteo Raimondi (CicoBikes DSB Ion NonSoloFango), Vittorio Gambirasio (Trek – Officine Red Bike) e Jacopo Orbassano (CicoBikes DSB Ion NonSoloFango).
Tra le donne, con un terzo posto assoluto nell’EWS, Cecile Ravanel non poteva che dire la sua. Buon secondo posto di Chiara Pastore (CicoBikes DSB Ion NonSoloFango), che si mette dietro le altre ragazze italiane, ma soprattutto le sorelle Gehrig, Anita e Caro, il duo Specialized che l’anno scorso, a Madesimo soprattutto, ha fatto patire non poco le azzurre.
Con tutta la pioggia caduta il sabato si temeva per le condizioni delle speciali la domenica. Il clima è stato però clemente, e tolta una leggera pioggia la domenica mattina, non ha più piovuto nel corso della gara. Tolte alcune sezioni, le speciali hanno tenuto bene, non erano troppo scivolose e hanno permesso a molti di correre con le gomme da asciutto.
Essendo la prima gara stagionale è difficile tirare le somme o iniziare a fare pronostici sul resto del Superenduro 2014. Quello che è sicuro è che entrambi i fratelli Lupato hanno fatto un bel passo avanti per quello che riguarda la tecnica in discesa. Sia ben chiaro, sono da sempre forti, ma hanno spesso mostrato una certa spigolosità in discesa. Saranno stati i percorsi di casa, ma in decine di gare non avevo mai visto Alex entrare e piegare così tanto in curva! Chiacchierando della cosa mi ha detto chiaramente di aver fatto molta pratica durante questo inverno.
I progressi si vedono e sono promettenti, soprattutto in ottica EWS con la prima gara in Cile due settimane dopo la prima Superenduro PRO di Sestri Levante. Alex, insieme a Manuel Ducci, farà da portacolori dell’enduro italiano.