Una pedalata con Claudio Conte
Chi è che monta con Carlo Caire la nuova Devinci Wilson con cui correrà per tutta la stagione il team Argentina Bike Devinci Italia?
"DREAM BUILD" – Argentina bike Devinci Italy – New Wilson 2015 from AlessandroBonaldo on Vimeo.
Per chi non lo conoscesse lui è Claudio Conte, un uomo che ha sulle spalle 20 anni di negozio, 3 anni come meccanico del team Argentina bike per le gare di coppa del mondo, 4 mondiali come meccanico della nazionale, 1 anno come meccanico ufficiale Superenduro team GT 360, 1 anno (quasi 2) di meccanico della nazionale per il circuito IXS Cup e un quinto mondiale in previsione, ad Andorra.
Lo chiami dicendogli che vorresti fargli 2 domande, una intervista veloce, e lui ti risponde di sbrigarti che la facciamo mentre pedaliamo sui sentieri del Golfo Dianese, sentieri di cui si prende cura quasi giornalmente. Decidiamo di andare a fare una Chicken, che poi deve incontrare un assessore per vedere dove far passare nuove linee per ampliare il percorso.
Dopo i soliti convenevoli, ti viene spontaneo chiedergli “ma perchè Carlo è venuto da te a montare la bici ?”. E dalla sua risposta capisci cosa c’è dietro a tutto questo mondo: “beh a Carlo l’ho venduta io la prima bici 10 anni fa, e da quel giorno gliele ho aggiustate tutte quante. Lui si fida ciecamente del mio lavoro, sono io che mi fido un po’ di meno di lui” (riferito a quando si aggiusta da solo la bici).
Così tra una chiacchiera e l’altra sul futuro previsioni ecc si finisce a parlare di Gravitalia, delle nuove tappe e delle nuove date, e lui tutto contento parla del fatto che in 10 anni se non di più finalmente avrà un motivo in più per andare a vedere le gare… “non ci sono più 2 o 3 top riders e poi dietro il vuoto. Ora il livello è molto omogeneo, almeno una top 10-15 di atleti tutti allo stesso livello, gente che finalmente va forte anche in campo internazionale, giovani anzi giovanissimi che le suonano ai grandi e ormai sempre più riders che fanno parte di team ufficiali”.
Arrivati sui sentieri viene spontaneo parlare di cosa c’è dietro a tutto questo lavoro, ed è un peccato che non si siano più fatte gare in uno dei più bei golfi della Liguria. Claudio spiega che da parte delle amministrazioni non c’era abbastanza supporto economico. Loro vedevano la manifestazione come un evento a se, ma non si rendevano conto di quanto una gara (seppur di un weekend) portasse un indotto per settimane intere.
I riders andavano a provar i sentieri durante le settimane prima, e dopo la gara continuavano a tornarci vista la bellezza della zona e dei sentieri. Non è solo questione di voglia, Claudio e tutto il team FRRD ne hanno ancora e poter realizzare un evento ancora migliore della ultima Superenduro è nei loro piani. “Vedere 400 partenti alla nostra gara è stata una delle emozioni più forti mai provate, e vederli tornare, con gli amici, per tutta la stagione è stata la vera soddisfazione”.
Insomma finita la discesa si va a casa con un grande bagaglio in più. Per cui, se incontrate Claudio sotto un paddock che smonta una forcella a 10 minuti dalle qualifiche, non vi preoccupate, il cacciavite di cui avevate bisogno ve lo presta comunque, al massimo offritegli una birra, ne sarà felice!